martedì 15 gennaio 2013

15 Dicembre 2012

Spazio Amilcar Cabral
Tema: la coscienza
Mattina: Diversi punti di vista 

L’incontro allo spazio Cabral ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone. Dopo una breve presentazione, i tre relatori hanno espresso il loro pensiero sul tema scelto, la coscienza, secondo il punto del proprio campo di studio. Un entomologo, che ci ha parlato dei tre tipi di coscienza: legata all’esperienza razionale, coscienza come espressione funzionale o come esperienza spirituale, legata alla pratica della meditazione. Giorgio Lulli ci ha parlato di Shroedinger, il quale elaborò uno sguardo sul mondo che gettava un ponte tra la dimensione spirituale della coscienza e il mondo della fisica. Antar Marincola ci ha raccontato del suo vivere una coscienza plurima, sempre in bilico tra il colore della sua pelle, il fatto di essere italiano e quello di avere una madre somala.
Altri vari interventi si sono succeduti dando un ampio quadro di punti di vista diversi. In particolare hanno suscitato reazioni contrastanti, l’intervento di Nasiru, un professore di meccanica nigeriano, di religione islamica, che da anni vive e lavora a Bologna e Giampiero Cane, musicologo, giornalista, professore universitario. Quest’ultimo sosteneva che la coscienza esiste solo nel momento in cui noi percepiamo qualcosa, tutto il resto sono “favole”, sue testuali parole.
Nonostante questo ci siamo fermati prima di innescare una discussione che non avrebbe portato a nessuna conclusione: infatti l’intento era era quella di dare un ampio quadro di opinioni.
Pomeriggio
La scelta delle parole chiave e l’esperienza corale (approccio espressivo, intuitivo)
Se nella mattinata l’approccio era stato analitico razionale, nel pomeriggio si richiedeva quello espressivo e intuitivo. Per questo è stata invitata Serena Teatini, musicista e compositrice. Dopo aver selezionato un certo numero di parole chiave ricavate dalla precedente conversazione, Serena Teatini, ha guidato i presenti in un ‘esperienza di presa di coscienza delle parole attraverso  forme corali, a cui tutti hanno dato il loro contributo, sia come solisti che come coristi. Si voleva creare un ponte tra la dimensione intellettuale della mattinata, e l’attitudine espressiva legata al sentimento, alla sensibilità, al sentire.
Conclusione.
E’ stata una prova di come potrebbe configurarsi una “lezione”. In mattina il tema è stato affrontato attraverso un approccio “analitico razionale”, nel pomeriggio cercando di sollecitare l’aspetto dell’espressione, dell’intuizione e della sensibilità.
Nell’idea di un percorso compiuto, questa giornata ha portato a raggiungere uno stadio embrionale. Con un ulteriore giornata di lavoro si potrebbe arrivare a preparare una  performance in forma corale, da presentare in un evento conclusivo programmato a fine corso. Sono previsti due giorni di festival, in cui verranno presentati al pubblico i risultati del lavoro svolto.

Nessun commento: